Mancano appena due settimane all’avvio delle procedure relative all’assegnazione dei
Voucher per l’Internazionalizzazione promossi dal Ministero dello Sviluppo Economico a supporto delle PMI italiane che vogliono espandersi all’estero.
L’intervento consiste in un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher, in favore delle PMI che intendono guardare ai mercati oltreconfine attraverso una figura specializzata (il cd.
Temporary Export Manager o
TEM) capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri.
Sarà possibile presentare una sola domanda per impresa pena l’esclusione di tutte le domande trasmesse dal medesimo soggetto.
Beneficiari
Il voucher rappresenta dunque un contributo a fondo perduto concesso alle PMI costituite in qualsiasi forma giuridica ed alle Reti di imprese tra PMI, che abbiano conseguito un
fatturato minimo di 500 mila euro nell’ultimo esercizio contabile chiuso e che non superino
250 dipendenti effettivi,
50 €/ML di fatturato o
43 €/ML di totale bilancio.
Tale vincolo non sussiste solo nel caso di
start-up innovative.
Tipologie
Le agevolazioni sono divise in due tipologie:
voucher early stage e
voucher advanced stage: vediamole insieme nel dettaglio.
Voucher “early stage”
Voucher di importo pari a 10.000 euro a fronte di un contratto di servizio, stipulato con uno dei soggetti iscritti nell’elenco società di TEM del Ministero, di almeno 13.000 euro al netto di IVA. Il contratto dovrà avere una durata minima di 6 mesi.
NB Per i soggetti già beneficiari a valere sul precedente bando l’importo del contributo è ridotto a 8.000 euro.
Voucher “advanced stage”
Voucher di importo pari a 15.000 euro a fronte di un contratto di servizio, stipulato con uno dei soggetti iscritti nell’elenco società di TEM del Ministero, di almeno 25.000 euro al netto di IVA.
Il contratto dovrà avere una durata minima di 12 mesi.
Inoltre, solo per questa tipologia di voucher, è stata inserita una interessante novità ovvero la possibilità di ottenere un
contributo aggiuntivo pari a euro 15.000 a fronte del raggiungimento dei seguenti obiettivi in termini di volumi di vendita all’estero:
- incremento del volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri registrato nel corso del 2018 (o fino al 31 marzo 2019) almeno pari al 15% rispetto a quello conseguito nel 2017;
- incidenza percentuale del volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri sul totale del volume d’affari almeno pari al 6% nel corso del 2018 (o fino al 31 marzo 2019).