18 Mag Zona economica speciale sbloccati incentivi per 1,8 miliardi
Dal 12 giugno al 12 luglio le imprese interessate potranno comunicare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che intendono effettuare fino al prossimo 15 novembre, data ultima per accedere all’incentivo (al momento manca il modello di comunicazione).
Il credito d’imposta è aperto a tutte le imprese, indipendentemente da forma giuridica e regime contabile, già operative o che si insediano nella Zes unica, per investimenti iniziali, tra 200mila euro e 100 milioni.
Sono agevolati:
- l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture nuove;
- l’acquisto di terreni;
- l’acquisizione, realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali, ma solo entro il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Sono invece esclusi i beni autonomamente destinati alla vendita, quelli trasformati o assemblati per la vendita finale e i materiali di consumo.
Il perimetro geografico include le zone assistite delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e quelle della regione Abruzzo individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
Misura dell’agevolazione sotto forma di credito d’imposta per investimenti oltre i 50 milioni:
- Calabria, Campania e Puglia è il 40% degli investimenti ammissibili;
- Basilicata, Molise e Sardegna è il 30% degli investimenti ammissibili;
- Abruzzo è il 15% degli investimenti ammissibili;
- Taranto in Puglia e il Sulcis in Sardegna 50% ammissibili;
Per Investimenti sotto i 50 milioni, abbiamo:
- +10 punti percentuali per le medie imprese;
- +20 per le piccole imprese.
Nel caso in cui le richieste dovessero superare il limite di 1,8 miliardi, il credito d’imposta sarà proporzionalmente ridotto tra gli aventi diritto.
Obblighi a carico dell’azienda:
- L’incentivo viene rideterminato:
- se i macchinari oggetto dell’investimento non entrano in funzione entro il secondo anno;
- se il bene viene dismesso nei primi cinque anni.
- E’ prevista la decadenza completa dai benefici se l’attività non viene mantenuta nella zona ZES per almeno cinque anni;
- Comunicazione preventiva all’agenzia delle Entrate;
- Certificazione obbligatoria, rilasciata dal revisore dei conti o da una società abilitata, che attesti l’effettivo sostenimento delle spese.
I nostri consulenti sono a disposizione per verificare i requisiti, calcolare i benefici ottenibili e assistere le aziende nella richiesta delle agevolazioni